Il mondo del cinema e quello della musica sono in lutto per la scomparsa di Ennio Morricone, musicista, compositore, direttore d’orchestra e arrangiatore, scomparso il 6 luglio a Roma, all’età di 91 anni.
La sua formazione musicale era avvenuta al Conservatorio di Santa Cecilia, a Roma, ma fin da giovanissimo si era dedicato al lavoro di compositore iniziando dal basso – come lui stesso aveva affermato – dal cabaret, dalla rivista e poi guardando verso la musica leggera, per la quale aveva firmato brani diventati molto popolari, cantati da Edoardo Vianello, Mina, Gino Paoli. Una formazione nello spettacolo a tutto tondo che gli aveva dato la capacità di spaziare tra registri alti e bassi, che era stato per lui un arricchimento.
Era proprio la poliedricità, insieme ad un grande talento, umiltà, tenacia e grande passione per il suo lavoro, una delle chiavi vincenti di Ennio Morricone. Il suo nome è indissolubilmente legato alle colonne sonore per il cinema: anche qui aveva fatto incursioni nei vari generi, non sottovalutando le possibilità creative delle grandi produzioni firmate da noti autori, ma anche di film popolari, comici, polizieschi, thriller.
Il successo al cinema era arrivato nel 1964, con le prime composizioni per Sergio Leone – suo compagno fin dalle scuole elementari – e il neonato genere “spaghetti western”, del quale era non solo un “accompagnatore musicale”, ma un vero e proprio fondatore, essendo le sue musiche parte integrante della struttura narrativa del film. Per un punto di dollari, Per qualche dollaro in più, Il buono, il brutto e il cattivo, C’era una volta il West, di Sergio Leone e altri film dello stesso genere, firmati da Sergio Corbucci e Duccio Tessari, non sarebbero i film cult, quali poi sono diventati, senza le colonne sonore e le composizioni di Ennio Morricone.
Il successo degli “spaghetti western” ne aveva tributato la notorietà nazionale e internazionale e tantissime sono state le sue partecipazioni con registi importanti, tra cui quelle con Bernardo Bertolucci, Brian De Palma, John Carpenter, Quentin Tarantino, Giuliano Montaldo, Pier Paolo Pasolini, Mauro Bolognini, Carlo Lizzani, solo per citarne alcuni.
E poi il grande sodalizio con Giuseppe Tornatore, con il quale aveva realizzato i grandi affreschi della società italiana – e non solo – in pellicole rimasete memorabili, tra cui Nuovo cinema paradiso, Baaria, La migliore offerta, Leningrado, La corrispondenza, Le leggenda del pianista sull’Oceano, L’uomo delle stelle, Una pura formalità e altri ancora.
In tutta la sua carriera Ennio Morricone ha ricevuto due premi Oscar – uno alla carriera e uno per il film di Quentin Tarantino, The Hatefull Eight – ha vinto tre Grammy Awards, quattro Golden Globes, sei BAFTA, dieci David di Donatello, undici Nastri d’argento, due European Film Awards, un Leone d’Oro alla carriera al festival di Venezia e un Polar Music Prize.
Mediateca Toscana ha dedicato al maestro Ennio Morricone un’ampia filmografia, che ne ripercorre la carriera, dagli esordi fino alle sue ultime realizzazioni, e una bibliografia di libri che ne mettono in rilievo il genio e il rapporto con i principali registi del cinema italiano e internazionale.