Registi, oltre che sceneggiatori e produttori innovativi, spericolati e dalla forte connotazione pop, Manetti Bros (Marco e Antonio Manetti) arrivano a Firenze per incontrare il pubblico e presentare il loro ultimo film, Diabolik.
Ad ospitarli, venerdì 22 luglio, è l’arena cinematografica estiva Non solo Cinema in Manifattura (alla Manifattura Tabacchi di Firenze), la cui programmazione è curata da Michele Crocchiola per la Fondazione Stensen.
I due inseparabili fratelli e artisti, Manetti Bros, alle 19.30 (ingresso libero) incontreranno il pubblico, per parlare della loro carriera. Racconteranno il loro cinema, della gavetta fatta come montatori di servizi televisivi, in format per il web, come sceneggiatori e in vari ruoli nelle produzioni, per poi arrivare al primo successo dirigendo un episodio, intitolato Consegna a domicilio, del film collettivo DeGenerazione (1995); della vittoria dell Premio speciale della giuria al Torino Film Festival con Torino boys (1997) e del primo vero successo e notorietà con il pubblico con il film Zora la vampira (2000), con un bravissimo e improbabile Carlo Verdone, che recita a fianco di Micaela Ramazzotti e Valerio Mastandrea. E poi ancora la filmografia, che si compone di Piano 17 (2005), L’arrivo di Wang (2011) presentato alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia (sezione Controcampo italiano), e gli ultimi Song ‘e Napule (2013), Ammore e malavita (2017) film vincitore ai premi David di Donatello per il miglior film nel 2018, e Diabolik (2020).
Alle 21.30, sarà la volta della proiezione proprio dell’ultimo loro film, Diabolik (ingresso 6 euro) alla presenza dei due registi. Il film è ispirato ai primi numeri del fumetto, creato e ideato dalle sorelle Giussani, strizza l’occhio alla tv italiana degli esordi, rifacendosi agli sceneggiati televisivi prodotti tra la fine degli anni ‘50 e l’inizio dei ‘60 o a film dello stesso periodo, come Caccia al ladro, di Alfred Hitchcock. Si tratta di un film lontanissimo dai ritmi e dalle atmosfere del cinema contemporaneo, estraneo alle logiche produttive e alle mode dettate dai blockbusters e dai cinecomics americani e per questo molto particolare, unico, pop, molto apprezzato dal pubblico e dalla critica. Un genere, il poliziesco, dai registi molto praticato, dirigendo anche una serie tv di grandissimo successo, L’ispettore Coliandro, nata da un’idea del giallista Carlo Lucarelli.