Terzo lungometraggio di finzione del regista italiano, il film girato nel borgo toscano racconta una storia intima di accoglienza ed emarginazione in una piccola città
Sono in corso in Toscana le riprese del suo terzo lungometraggio di finzione, “La Seconda Vita”, diretto da Vito Palmieri, che ha scelto come location l’affascinante e unico borgo di Peccioli (PI) per raccontare una storia intima di accoglienza ed emarginazione in una piccola città.
Le macrosculture di uomini e donne che emergono dalla terra, emblema del territorio di Peccioli, diventano per il regista risonanza simbolica della storia: “Giganti solitari come i protagonisti – spiega Vito Palmieri – che si stanno risvegliando, preparando a una rinascita”.
Le ambientazioni a Peccioli si spiegano anche per l’attenzione e l’impegno che il Comune di Peccioli ha concentrato su cultura, resilienza e spirito comunitario negli ultimi anni. “La Seconda Vita” è infatti stato inserito tra i progetti di punta della candidatura della Valdera a Capitale della Cultura 2025.
Il film si avvale della collaborazione di Toscana Film Commission
Terminate le riprese in Toscana, la troupe si sposterà in Emilia-Romagna dove la schiettezza del paesaggio farà da contraltare alla emotività dei protagonisti. Si girerà così tra la Rimini e Bologna – dove ha sede Articolture e da cui proviene la maggior parte dei membri della troupe, tra cui il regista, affiancato nel film dal pluripremiato direttore della fotografia Michele D’Attanasio (David di Donatello 2017 per “Veloce come il vento” di Matteo Rovere e 2022 per Freaks Out di Gabriele Mainetti).
Sinossi
Anna ha poco più di trent’anni, quindici dei quali passati in carcere per l’omicidio della sua gemella, quando decide di trasferirsi in una piccola città della Toscana per ricominciare da capo. Il suo nuovo datore di lavoro è fin troppo gentile con lei, e il peso dei suoi segreti non l’abbandona: solo i difetti di Antonio – un uomo timido e introverso che ha conosciuto in paese – sembrano aiutare Anna a prendere confidenza con questa seconda vita. Ma il suo passato torna inesorabilmente, dimostrando che il giudizio, a differenza delle sentenze, non finisce mai.
L’attrice protagonista Marianna Fontana
Protagonista femminile, nel ruolo di Anna, Marianna Fontana, nota al grande pubblico per aver interpretato il ruolo di Daisy nel film di Edoardo De Angelis “Indivisibili” (2016) che le è valso le candidature come migliore attrice al David di Donatello e al Globo d’oro e successivamente per essere stata protagonista di “Capri Revolution” di Mario Martone (2018). Al suo fianco, nel ruolo di Antonio, Giovanni Anzaldo, messosi in luce sul grande schermo per la partecipazione al film di Alessandro Gassman “Razzabastarda”; ha quindi lavorato tra gli altri con Marco Tullio Giordana (“Romanzo di una strage”), Paolo Virzì (“Il capitale umano”), Giovanni Venonesi (“Non è un paese per giovani”) e Valerio Mieli (“Ricordi?”).
Il regista Vito Palmieri
Palmieri, apprezzato da critica e pubblico sin dai suoi esordi alla regia con i cortometraggi “Tana libera tutti” (2006) con cui è stato candidato al David di Donatello, “Anna Bello Sguardo” (2012), “Matilde” (2013) e successivamente per i lungometraggi “See you in Texas” (2015) e “Il giorno più bello” (2016), ha sviluppato il personaggio di Anna, protagonista del film e interpretata da Marianna Fontana, dopo la propria personale esperienza di insegnamento di cinema nelle carceri e dopo la realizzazione del documentario “Riparazioni” (2021), appena presentato in selezione a Festival Internazionale del Documentario Visioni dal Mondo, che gli hanno permesso di comprendere le difficoltà e le insidie che ostacolano il processo di reinserimento sociale degli ex detenuti, soprattutto se donne.