Siamo al giro d’Italia, Jacquot, ciclista di secondo piano, è al massimo della sua prestazione.
Il cronista annuncia la sua eccezionale esibizione, la gente lo acclama e lo sostiene.
Jacquot conduce la corsa verso l’inesorabile vittoria. A pochi minuti dalla fine della gara, accade qualcosa. Il ciclista frena, un sorriso e precipita. L’onirico atterraggio lo spinge verso il mare.
Allontanato così dalla meta e quindi dalla tanto ambita coppa, ad una pedalata dal successo, il volo lo condurrà ad esibirsi in una danza sotto la pioggia. La realtà poetica si mescola con l’immaginaria gloria appena sfuggita. La realtà offre una dolce riflessione sull’identità di Aldo, alias Jacquot, che si racconta, con ironia e consapevolezza. Emerge così che la sua meta è la libertà, il sogno un mezzo per immaginarla. La reclusione resta l’esilio temporaneo, un luogo di passaggio da vivere elaborando i ricordi.
I laboratori di educazione ai linguaggi audiovisivi, svolti dalla Mediateca Regionale Toscana nell’ambito delle Attività Educative per il Sociale all’OPG permettono di produrre nel periodo 2000/2001 il cortometraggio “Le avventure di Jacquot”. Realizzato con gli internati da Maria Luisa Carretto