Arriva online il trivia heritage mobile game per scoprire, giocando, storia e segreti della Villa medicea Patrimonio Unesco
Si chiama Villa Ambra ed è il frutto di un articolato progetto formativo che ha visto protagonisti gli studenti di sette diverse scuole della Toscana, guidati da un team di ingegneri informatici e designer, nella progettazione di un videogioco incentrato sulla storia e il patrimonio artistico della Villa medicea di Poggio a Caiano, vicino a Prato.
I ragazzi, di scuola primaria e secondaria di 1° e 2° grado, hanno lavorato alla ricerca storiografica utile alla creazione dei contenuti dei diversi capitoli del gioco, alla scrittura creativa dei quesiti del quiz e alla modellazione grafica 3D delle forme e delle opere rinascimentali.
Parte fondamentale del progetto quindi è stata la partecipazione diretta dei ragazzi alla produzione di un videogioco orientato al web e mobile-first, finalizzata ad aumentare le loro competenze nell’utilizzo degli strumenti web messi a disposizione dagli smartphone di nuova generazione.
Il risultato è un “gioco a squadre”, simile ad una caccia al tesoro, che promuove comportamenti cooperativi, anziché competitivi e che ha valore come strumento didattico, utile anche agli insegnanti per la valutazione delle conoscenze acquisite durante il percorso dagli studenti.
Il programma di educazione all’immagine Lanterne Magiche – FST ha coordinato e supervisionato il laboratorio sperimentale, finalizzato all’approfondimento della storia della famiglia dei Medici ed alla valorizzazione dell’ edificio.
A lavorare in classe con i ragazzi una squadra di esperti di 3D, sound design e coding, coordinata dall’ingegnere Fausto Baroncini di 8822code.org , con loro per la parte storico e artistica ha collaborato la Dottoressa Erica Bargiacchi.
Qualcosa di più sulla Villa – Cenni storico- artistici a cura di Erica Bargiacchi
La Villa Medicea di Poggio a Caiano, conosciuta anche come Villa Ambra, è una delle ville medicee più famose e si trova nel comune di Poggio a Caiano, in provincia di Prato. Fu voluta da Lorenzo il Magnifico, che dal 1474 iniziò ad acquistare terreni in questa zona, tra cui anche una casa detta “Ambra” appartenente agli Strozzi.
Negli anni seguenti il Medici fece costruire tra Tavola e Castelnuovo una zona produttiva con annesse le Cascine, in parte esistenti tutt’ora, dove abitavano gli agricoltori e i pastori, inoltre fece sviluppare dall’architetto Giuliano da Sangallo il progetto per una villa, a cui lui stesso collaborò: probabilmente l’idea di un impianto architettonico così moderno, con una pianta ad H e una terrazza aperta su tutto il perimetro dell’edificio, che testimonia un atteggiamento nuovo, più moderno e rinascimentale, nei confronti della natura, è ascrivibile proprio al Magnifico.
Alla morte di Lorenzo la villa era edificata circa per metà: di questo periodo, oltre l’architettura, rimane ancora oggi lo splendido fregio in terracotta invetriata del timpano. I lavori di costruzione rimasero fermi dal 1494, a causa della cacciata dei Medici da Firenze, fino all’ascesa al pontificato di Leone X, figlio di Lorenzo, nel 1513. Il nuovo papa fece
portare a compimento l’edificazione della Villa e iniziò la decorazione ad affresco del Salone che tutt’oggi porta il suo nome, chiamando tre grandi artisti: Pontormo, Andrea del Sarto e Franciabigio.
In seguito, sotto il granduca Cosimo I, intervenne all’esterno il Tribolo progettando il recinto tutt’ora esistente con le quattro torrette angolari e sistemando il giardino secondo ordine e simmetria, nello stile del giardino all’italiana. Suo figlio, Francesco I, ultimò la decorazione del Salone di Leone X: completò gli affreschi il pittore Alessandro Allori. A questo periodo si data anche la costruzione al piano terra del quartiere detto “di Bianca Cappello”, dove si trovano una splendida scala e un bellissimo camino la cui architrave è sorretta da due telamoni, davvero
magistrali. La costruzione del piccolo ma incantevole teatro, situato sempre al piano terra, si deve invece al granduca Cosimo III, che lo fece edificare per allietare le giornate della moglie Margherita Luisa d’Orléans, costretta a vivere in villa lontano dalla corte ufficiale.
Nel 1737, a seguito dell’estinzione della famiglia Medici, presero il potere in Toscana gli Asburgo Lorena, che incaricarono gli architetti Giuseppe e Giovan Battista Ruggeri di restaurare sia l’esterno che l’interno della Villa: è loro la bella mostra dell’orologio in facciata, ormai diventata
uno dei simboli del luogo contribuendo con la sua forma a modellarne lo “skyline”. Durante la parentesi napoleonica vi fu un ulteriore riordino degli ambienti interni ed esterni della villa improntato allo stile neoclassico: Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone e granduchessa della Toscana, incaricò l’architetto Pasquale Poccianti di ricostruire sia le scale interne della villa sia quelle esterne, dando più movimento con le due semicirconferenze attualmente visibili ma spezzando in modo irrimediabile l’armonia e il rigore rinascimentali, che prevedevano due rampe parallele tra loro e perpendicolari alla facciata. Poccianti progettò anche la limonaia in giardino. L’ultimo capitolo della storia di questo luogo vede protagonisti i Savoia, re d’Italia, che tennero la villa dall’unità d’Italia fino al 1919, quando la cedettero allo stato italiano. Sotto di loro venne ristrutturato principalmente l’interno, con nuove sale, come la Sala dei Giochi, e la perdita di tante e preziose tracce del passato; tuttavia loro lasciarono abbastanza intatto l’esterno, intervenendovi per lo più con la creazione dei due archi che dal piazzale della villa introducono al giardino, dal
lato destro e sinistro, e con alcune modifiche al parco romantico, che prolungò il giardino all’italiana fino al torrente Ombrone, includendo alcuni piccoli edifici e la statua in terracotta di Ambra e Ombrone.
La Villa dal 2013 fa parte del patrimonio mondiale dell’Umanità UNESCO, nel sito seriale “Ville e Giardini medicei in Toscana”. Oggi sono aperti al pubblico gli appartamenti storici (piano terra e primo piano) e il Museo della Natura Morta (secondo piano), che raccoglie numerosi esempi di
dipinti di nature morte di commissione medicea.
Progetto realizzato in collaborazione con:
Direzione regionale musei della Toscana
Direttore Stefano Casciu
Villa Medicea di Poggio a Caiano
Direttore Lorenzo Sbaraglio
Iniziativa realizzata nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Scuola promosso da MiUR-MIBACT