link_mediaSPOON.avi
copertina GUARDA L'INDICE
SAAL, Michka
Spoon [risorsa elettronica] / regia Michka Saäl ; fotografia Sylvestre Guidi ; montaggio Michel Giroux ; suono Pierre Bertrand, Benoit Dame, Catherine Van der Donckt ; musica Ricky Ford
CA : Michka Saäl, 2015
1 file AVI (560 mb) (60 min.) : b/n, color., son.
Festival dei Popoli, 2015 - Concorso Internazionale - Mediometraggi. Sottotitoli in francese.
Guidi, Sylvestre. Ford, Ricky. Giroux, Michel. Bertrand, Pierre. Dame, Benoit. Donckt, Catherine Van der.
Abstract: A lato di una ricerca compiuta per un altro film, a lato della distanza e della geografia, del tempo e della traduzione da una lingua all'altra, a lato di quella che chiamiamo vita e che è solo quotidianità e di maschere che non dicono i volti, a lato di tutto questo accade di incontrare Spoon Jackson e di intrattenere con lui – detenuto di un carcere di Los Angeles fin da quando nel 1977, appena diciannovenne, commise un assassinio – una relazione epistolare e telefonica da otto anni. Le parole riempiono il contorno, quel 'a lato' affamato di poesia. Spoon chiama 'realtà' le parole messe in fila, disciplinate alla bontà del senso e dell'amore che è netto, come il bianco e il nero da cui ogni scrittura affiora. E che sa languire nel silenzio di una goccia di pioggia. Evadere dal rigore del cinema documentario vuol dire talvolta saper danzare le parole. Vedere Spoon. Essere la traduzione illetteraria del suo struggente 'we' inglese con 'oui' francese. “Non volevo fare un film sulle carceri; ma cercare di rappresentare l'assenza di Spoon dal mondo. Andare alla fonte stessa della sua immaginazione, il deserto Mojave, per iscrivere la sua poesia nel vuoto dei suoi paesaggi. Spoon dice - Se non avessi scritto sarei stato un'ombra che prendeva a pugni la morte”.

Besides a research done for another film, besides distance, geography, time, and the translation from one language to another, besides what we call life and is only daily routine, besides masks that conceal faces, besides all this, you happen to meet Spoon Jackson, detained in a Los Angeles prison since 1977, when he committed murder at 19 years of age. You entertain an epistolary and telephonic relationship with him for eight years. Words fill the contour, that ‘besides’ starving for poetry. Spoon calls ‘reality’ the words in sequence, disciplined by the goodness of the meaning and the love. The latter is clear-cut, like the black and white from which all writing surfaces. It can languish in the silence of a raindrop. To evade from the rigour of documentary cinema means, at times, to be able to dance at the sound of words. To watch Spoon. To be the illiterary translation of his heart-breaking English “we” with the French “oui.” “I didn’t want to make a film about prison; I wanted to represent the absence of Spoon from the world. Go to the very source of his imagination, the Mojave Desert, to inscribe his poetry in the emptiness of his characters. According to Spoon, ‘If I didn’t write, I would have been like a shadow fighting with death.”
Lingua: Inglese.
Genere: Documentario.
VISIONABILE IN MEDIATECA SENZA PRENOTAZIONE