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METTLER, Peter
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Picture of light [risorsa elettronica] / regia Peter Mettler ; sceneggiatura Peter Mettler ; fotografia Peter Mettler ; montaggio Peter Mettler, Mike Munn ; suono Peter Mettler, Mike Munn ; musica Jim O’Rourke
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CA : Grimthorpe Film Inc. : Andreas Züst, 1994
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1 file mp4 (1,95 gb) (83 min.) : color., son.
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Festival dei Popoli, 2010. - Lungometraggio. - Altri formati: MKV con sottotitoli in altre lingue.
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Munn, Mike. O'Rourke, Jim.
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1. Natura.
2. Tecnica e tecnologie.
3. Astronomia.
4. Geografia.
5. Viaggi.
6. Scienze.
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Abstract: “Picture of light” è il tentativo, apparentemente prometeico, di filmare i colori e le immagini della Aurora Borealis. In realtà il film è soprattutto la riflessione sulla distanza che esiste tra un’immagine e la stessa immagine una volta che diventa un’immagine di cinema. Insieme all’amico metereologo Andreas Züst, il regista intraprende un viaggio di tremila miglia in treno per recarsi a Churchill, nel Manitoba, l’estremo confine del nord canadese e del mondo civilizzato. Con un’attrezzatura testata artificialmente in laboratorio, per verificare che le macchine da presa possano essere in grado di reggere alla temperatura di 40° sotto zero, la troupe abbandona il mondo dell’elettricità con un carico di quasi 80 chili di batterie. L’impatto con il paesaggio è duro. La voce fuoricampo di Mettler ci informa che gli Inuit posseggono più di 170 parole per descrivere i vari stati del ghiaccio. Il proprietario del motel nel quale la troupe è accampata descrive Churchill come un luogo di intersezioni fra l’Oceano e la terra, i pellerossa e gli Inuit, gli alberi e la tundra, il vero nord e il sud civilizzato. Ottenuto da 18 ore di materiale filmato, il film ha avuto una gestazione di oltre un anno al montaggio. Per filmare i colori dell’Aurora Borealis sono stati impressionati tre fotogrammi al minuto che sono poi stati espansi artificialmente in fase di stampa.
“Picture of light” was an apparently Promethean attempt to record the colours and the imagery created by the Northern Lights (Aurora Borealis). It actually is a reflection on the distance existing between an image and itself once it becomes a movie image. Along with friend Andreas Züst, Mettler’s Swiss supporter, he embarked on a 3,000 miles journey on a train to go to Churchill, Manitoba, on the shore of the Bay of Hudson and far away from the civilised world. Their equipment had been artificially tested in a laboratory to be sure that the cameras could actually endure the temperature (-40°C). The crew left their power-driven world behind, and brought along an 80-kilo load in batteries. The impact with the landscape was harsh. Mettler’s voice over informs us that the Inuit vocabulary counts more than 170 words to describe the different states of ice. The owner of the motel where the crew encamped describes Churchill as an intersection of ocean and land, redskins and Inuit, trees and tundra, true north and civilised south. Distilled from 18 hours of filmed material, the movie took more than a year for the editing. To record the colours of Aurora Borealis three frames per minute were exposed, and later blown up artificially in the printing phase.
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Lingua: Inglese. |
Genere: Documentario.
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VISIONABILE IN MEDIATECA SENZA PRENOTAZIONE
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