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HAMADI, Dieudo
Congo in four acts [risorsa elettronica] / regia Dieudo Hamadi, Divita Wa Lusala, Kiripi Katembo Siku ; fotografia Deschamps Matala ; montaggio Divita Wa Lusala, Ronelle Loots ; suono Michel Kabeya Kalala
ZA, CD : Suka! Production, 2010
1 file mp4 (1,64 gb) (69 min.) : color., son.
Festival dei Popoli . - Film a episodi. - Sottotitoli in inglese.
Wa Lusala, Divita. Katembo Siku, Kiripi. Matala, Deschamps. Loots, Ronelle. Kalala, Michel Kabeya.
1. Povertà.
2. Urbanistica.
3. Malattie.
4. Opere pubbliche.
5. Inquinamento.
6. Sanità.
7. Violenza.
8. Zone rurali.
Abstract: Il Congo rimane ancora oggi uno spazio enorme sul quale il resto del mondo può proiettare certe idee. Presentata al Forum della 60a Berlinale, l'opera collettiva “Congo in Four Acts”, mostra come alcuni giovani registi congolesi reagiscono a queste proiezioni offrendo uno sguardo dall'interno. “Ladies in Waiting”, episodio diretto da Dieudo Hamadi, Divita Wa Lusala. In un fatiscente ospedale di maternità, un reparto di donne che hanno da poco partorito aspetta di poter uscire. Il problema? Non possono pagare la retta dell'ospedale. Una direttrice paziente deve negoziare con loro delle garanzie affinché ritornino e paghino per intero: un vestito da festa, un paio di orecchini, una valigia. Il film espone in modo eloquente sia lo squallido sistema ospedaliero che la povertà endemica del Congo senza, fortunatamente, puntare il dito, ma lasciando questo compito allo spettatore. “Symphony Kinshasa”, episodio diretto da Kiripi Katembo Siku. Fai un duro tour attraverso la capitale del Congo e scopri le conseguenze di corruzione, negligenza e povertà, come nel film di Siku che svela l'implosione delle infrastrutture di Kinshasa. La malaria è diffusa, l'acqua dolce è una rarità mentre le inondazioni sono comuni, i cavi elettrici sono scoperti e giacciono sulla strada, la spazzatura è ovunque e un prete nota "vivere nella capitale è come vivere in un villaggio. I servizi sono ugualmente inesistenti". Non è bello ma rivelatore. “Zero Tolerance”, episodio diretto da Dieudo Hamadi. Lo stupro usato come arma di guerra ha avuto molta risonanza mediatica. Meno dibattuta è l'eredità che ha lasciato: un'accettazione desensibilizzata dell'abuso delle donne da parte di criminali, opportunisti e, cosa più preoccupante, uomini comuni. Il breve film documentario di Hamadi mira ad andare dritto al cuore della questione, seguendo l'arresto di un gruppo di giovani che hanno aggredito una donna di ritorno dai negozi. Hamadi si concentra su una comunità rurale, dove la correttezza politica non ha influenza, e così facendo cerca di mostrare sia la profondità del problema che i tentativi delle autorità di ristabilire il codice morale nazionale. “After the Mine”, episodio diretto da Kiripi Katembo Siku. Kipushi è una città mineraria, una delle migliaia che mantengono l'élite del Congo in condizioni di estrema ricchezza. Ma per coloro che vivono all'ombra della sua ricaduta tossica è una vita molto diversa, dove l'acqua contaminata e il suolo contaminato sono una realtà concreta. Il film di Siku racconta le storie molto personali di coloro che sono intrappolati in un ambiente così mortale.

Congo remains to this day a huge space onto which the rest of the world can project certain ideas. Presented at the Forum of the 60th Berlinale, the collective work “Congo in Four Acts” shows how some young Congolese directors react to these projections by offering an inside view. “Ladies in Waiting”, directed by Dieudo Hamadi and Divita Wa Lusala. In a run-down maternity hospital, a ward of women who have recently had their babies wait to be allowed to leave. The problem? They cannot pay the hospital fees. A long-suffering manager must negotiate collateral with them so they will return and pay in full: a celebration dress, a pair of earrings, a suitcase. The film eloquently exposes both the squalid hospital system and the endemic poverty of Congo without, thankfully, pointing fingers, leaving that instead to the viewer. “Symphony Kinshasa”, directed by Kiripi Katembo Siku. Take a hard-hitting tour through Congo's capital city and discover the consequences of graft, neglect and poverty, as Siku's film reveals Kinshasa's imploding infrastructure. Malaria is rife, fresh water is as rare as flood water is common, electricity cables lie bare and lie in the street, garbage is everywhere and a priest notes "living in the capital is like living in a village. The services are the same non-existent". It's not pretty but revelatory. “Zero Tolerance”, directed by Dieudo Hamadi. Rape as a weapon of war has had much press. Less discussed is the legacy it has left behind; a desensitized acceptance of the abuse of women at the hands of criminals, opportunists and most worryingly, ordinary men. Hamadi's short documentary film aims to get right to the heart of the matter by following the arrest of a group of youths who attacked a woman returning from the shops. Hamadi's focus is a rural community, where political correctness holds no sway, and is so doing he attempts to show both the depth of the problem and the attempts by authorities to reset the national moral code. “After the Mine”, directed by Kiripi Katembo SikuKipushi is a mining town, one of thousands keeping Congo's elite in extreme wealth. But for those who lives in the shadow of its toxic fallout, it is a very different life, one where tainted water and contaminated soil are realities. Siku's film tells the very personal stories of those trapped in such a deadly environment.
Lingua: Congolese.
Genere: Film a episodi.
VISIONABILE IN MEDIATECA SENZA PRENOTAZIONE