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HAMADI, Dieudo
Atalaku [risorsa elettronica] / regia Dieudo Hamadi ; fotografia Dieudo Hamadi ; montaggio Dieudo Hamadi, Penda Houzangbe ; suono Dieudo Hamadi
FR, CG : Walter Films : Mutotu Productions, 2013
1 file mkv (60 min.) : color., son.
Festival dei Popoli. - Mediometraggio.
Houzangbe, Penda.
1. Politica.
2. Propaganda.
3. Contestazione.
4. Diritti civili.
Abstract: Le elezioni presidenziali del 2011 sono state solo le seconde elezioni libere dall'indipendenza della Repubblica Democratica del Congo nel 1960. Gaylor, un pastore squattrinato (come la maggioranza dei nove milioni di abitanti di Kinshasa) si trasforma in un atalaku, un "banditore" in Lingala. Tratta con il deputato più alto offerente, di cui pubblicizza le strade e per il quale trova dei musicisti che compongano la canzone per la sua campagna. "Atalaku" probabilmente non potrebbe essere stato filmato da un non congolese, tanto che sembra essere un tutt'uno con coloro che sta filmando - il regista viene a volte convocato per filmare il riempimento delle urne e la folla sovraffollata si scosta al suo passaggio, confusamente convinta che sia necessario un testimone. La costruzione del film mostra un effetto domino tra l'atalaku e le staffette che paga a sua volta - musicisti, commesse, ballerine... -, fino alla vertigine poiché Gaylor, predicatore di un dio molto effimero, viene rimproverato per la sua incapacità di mantenere le promesse degli altri. Scegliendo di continuare le riprese due settimane dopo le elezioni, Hamadi dà un epilogo sotto forma di una via d'uscita dall'immersione talvolta violenta che è anche la forza del suo film.

The 2011 presidential election was only the second free election since the independence of the Democratic Republic of Congo in 1960. Gaylor, a penniless pastor (like a majority of Kinshasa's nine million inhabitants) metamorphoses into an atalaku, a "crier" in Lingala. He deals with the highest bidder MP, whose street advertising he advertises and for whom he finds musicians to compose the song for his campaign. "Atalaku" could probably not have been filmed by a non-Congolese, so much so that he seems to be at one with those he is filming - the director is sometimes summoned to film such and such a ballot box stuffing, and the crowd, too dense, moves aside as he passes, confusedly convinced that a witness is needed. The construction of the film gives an account of a domino effect between the atalaku and the relays that he pays in turn - musicians, saleswomen, dancers... -, to the point of vertigo, since Gaylor, preacher of a very ephemeral god, is reproached for his inability to keep the promises of others. By choosing to continue filming two weeks after the election, Hamadi gives an epilogue in the form of an exit from the sometimes violent immersion that is also the strength of his film.
Lingua: Lingala. Francese.
Genere: Documentario.
VISIONABILE IN MEDIATECA SENZA PRENOTAZIONE