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AMIRALAY, Omar
The man with the golden soles [risorsa elettronica] = L'homme aux semelles d'or / regia Omar Amiralay ; soggetto Omar Amiralay, Hala Alabdalla Yacoub ; fotografia Hannah Ward ; montaggio Chantal Piquet ; suono Emile Saadé
FR : AMIP : MARAM CTV : Arte France, 2000
1 file mp4 (1.25 GB) (54 min.) : color., son.
Festival dei Popoli, 2008. - Mediometraggio. - Sottotitoli in francese.
Yacoub, Alabdalla Hala. Ward, Hannah. Piquet, Chantal. Saadé, Emile.
1. Politica.
2. Biografia.
3. Propaganda.
4. Dittatura.
5. Nazionalismo.
6. Fondamentalismo.
Abstract: Nel 2000 l’imprenditore miliardario Rafiq Hariri, dopo essere stato Primo Ministro, è leader dell’opposizione libanese. «Salvatore» del paese per alcuni, «affossatore» dello stesso per altri, è padrone di un impero immobiliare che partecipa alla ricostruzione di Beirut, egli è ‘uomo di potere’ per eccellenza. Gli amici del cineasta, i suoi colleghi «intellettuali critici» lo mettono in guardia: filmare un (tale) uomo di potere significa rischiare di esserne affascinato e manipolato. È proprio questo che Amiralay vuole sperimentare e capire: il funzionamento del rapporto di potere fra ‘soggetto filmato’ e cineasta, la messa in scena come rapporto di forza o di seduzione, la messa in crisi, attraverso il cinema, delle illusioni della registrazione e dei vicoli ciechi delle buone intenzioni. Rafiq Hariri è stato assassinato a Beirut nel 2005. Il film di Amiralay, a lungo respinto dalla sinistra libanese, è diventato oggetto di riflessione e di memoria. “È attraverso il cinema che tutto diventa possibile: indicare cosa manca, cosa è nascosto, far veder l’invisibile e ciò che accade attraverso la manipolazione, dare risonanza alle cose bisbigliate, forzare l’implosione degli slogan e mettere in crisi i discorsi ufficiali” (O. Amiralay).

In the year 2000, the millionaire businessman Rafiq Hariri, after a spell as prime minister, became leader of the opposition in Lebanon. The owner of a property empire that had played a big role in the reconstruction of Beirut, he was the quintessential power broker – for some «the saviour» of the country, for others the man who had dug its grave. Filmmaker Omar Amiralay was warned by his friends, by the «critical intellectuals», that choosing Hariri as his subject would expose him to the risk of being seduced and manipulated. But this is precisely what Amiralay wanted to experience and understand – the nature of the relations of power between ‘filmed subject’ and filmmaker; staging as a relationship of power or seduction, and the undermining, through film, of the illusions of filming and the dead ends of good intentions. Rafiq Hariri was assassinated in Beirut in 2005. Amiralay’s film, rejected for a long time by the Lebanese left wing, has become a focus for reflection and memory. “Through the cinema everything becomes possible: to point out what is missing or concealed, to show the invisible and what happens through manipulation, to amplify whispered rumours and murmurings, to bring about an implosion of slogans and to debunk official discourse” (Omar Amiralay).
Lingua: Arabo.
L'homme aux semelles d'or
Genere: Documentario.
VISIONABILE IN MEDIATECA SENZA PRENOTAZIONE