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DE TONI, Alessandro
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Olympic Taxi [risorsa elettronica] = Olympic Taxi / regia Alessandro De Toni ; fotografia Lorenzo Cioffi ; montaggio Tommaso Puoti
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IT : Gabriella Manfrè, 2009
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1 file mkv (3.85 gb) (75 min.) : color., son.
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Sottotitoli in Inglese. - Lungometraggio. - Altri formati:mp4.
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Cioffi, Lorenzo. Puoti, Tommaso.
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1. Sport.
2. Opere pubbliche.
3. Propaganda.
4. Antropologia.
5. Diritti umani.
6. Diritti civili.
7. Dittatura.
8. Nazionalismo.
9. Estremismo.
10. Urbanistica.
11. Architettura.
12. Diritti dei lavoratori.
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Abstract: Mancano solo due mesi alle Olimpiadi e Pechino affronta gli ultimi preparativi per il grande gala. Mentre la città fa sfoggio di modernità e il governo si affanna a promuovere un ritratto idilliaco della capitale, Zhang Qiang, tassista, osserva il mondo dall’abitacolo della sua auto. Nel caldo e umido luglio pechinese, sui finestrini scorrono come su uno schermo i nuovi palazzi, gli eventi, il traffico, una crescente trepidazione che fa vibrare la città. La metropoli è in bilico tra passato e futuro, tra i problemi contingenti e l’ambizione di essere un modello internazionale di sviluppo e modernità. Zhang Qiang, trascorre fino a diciotto ore al giorno in taxi, così guadagna quel poco che basta a tirare avanti, Vive l’evento sportivo con distacco, da osservatore esterno e disilluso. E come lui Wang Cheng, Hou Jun, Li Jing Peng, Li Xiao Jun, Gao Wen e altri ancora. Sudditi della collettività, delle ambizioni della Nuova Cina, affrontano giorno per giorno uno slalom tra le auto, una negoziazione quotidiana tra le pressioni di un mondo proiettato nel futuro e l’ambizione di una vita tranquilla, tra un’autorità che non è tenera con i vinti e le scorciatoie che permettono di esserle invisibili. Il documentario racconta l’incontro dell’autore, a Pechino come spettatore attivo e reporter delle Olimpiadi, con questa Cina inedita. Non è più l’entità geopolitica ed economica che leggiamo sui giornali, ma un dedalo di piccole storie di chi, seppur suddito di una dittatura, sa barcamenarsi, sa accettare, e riesce persino a creare quotidianamente spiragli per la propria libertà. La narrazione, in forma di dialogo tra l’autore e i conducenti, è punteggiata da immagini della città rubate dai finestrini dei taxi. Come accade ai tassisti, lo sguardo dello spettatore è costretto dai limiti dell’abitacolo di una vettura, un backstage dell’evento sportivo dove risuonano gli entusiasmi e le lamentele della gente, dove affiorano frammenti di città idilliaci o catastrofici, ironici o drammatici, propagandistici o reali.
The Olympics are just two months away and Beijing faces final preparations for the big gala. While the city flaunts modernity and the government scrambles to promote an idyllic portrait of the capital, Zhang Qiang, a taxi driver, observes the world from the cockpit of his car. In Beijing's hot and humid July, new buildings, events, traffic, and a growing trepidation vibrate through the windows like a screen. The metropolis is poised between the past and the future, between contingent problems and the ambition to be an international model of development and modernity. Zhang Qiang, who spends up to eighteen hours a day in his cab, sweats to earn just enough to get by, lives the sporting event with detachment, as an external and disillusioned observer. And like him, Wang Cheng, Hou Jun, Li Jing Peng, Li Xiao Jun, Gao Wen and others. Subjects of the collective, of the ambitions of the New China, they face a daily slalom between cars, a daily negotiation between the pressures of a world projected into the future and the ambition of a quiet life, between an authority that is not tender with the defeated and the shortcuts that allow them to be invisible. The documentary recounts the author's encounter, in Beijing as an active spectator and reporter of the Olympics, with this unprecedented China. It is no longer the geopolitical and economic entity we read about in the newspapers, but a maze of small stories of those who, although subject to a dictatorship, know how to cope, how to accept, and even manage to create daily glimpses of their own freedom. The story-telling, in the form of a dialogue between the author and the drivers, is punctuated by images of the city stolen from the cab windows. As with the taxi drivers, the viewer's gaze is constrained by the confines of a car's interior, a backstage of the sporting event where people's enthusiasms and complaints resonate, where fragments of the city surface, idyllic or catastrophic, ironic or dramatic, propagandistic or real.
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Lingua: Cinese. |
Genere: Documentario.
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link_mediafdp/olympic_taxi.de_toni_alessandro
VISIONABILE IN MEDIATECA SENZA PRENOTAZIONE
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