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LAUTERBACH, Thomas
Bastion of Sin [risorsa elettronica] = Hochburg der Suenden / regia Thomas Lauterbach
DE : Indi film, 2008
1 file mkv (1.78 gb) (79 min.) : color., son.
Sottotitoli in inglese. - Lungometraggio.
1. Religione.
2. Fondamentalismo.
3. Teatro.
4. Femminismo.
5. Identità di genere.
Abstract: Aysel è una musulmana devota che, per molti anni, ha vissuto l'esistenza riservata di una casalinga e madre di famiglia nella provincia sveva. Quando viene a sapere che il teatro statale di Stoccarda sta cercando delle attrici turche dilettanti per rappresentare la "Medea" di Euripide, la prende come un'opportunità per fuggire alla sua monotona esistenza quotidiana. Questo repentino cambio di scenario mette sempre più in discussione la sua precedente visione del mondo. Le tradizioni familiari, la religione, il rapporto tra i sessi erano questioni che era stata in grado di eludere con successo nella sua vita precedente, ma che ora diventano questioni dominanti e piene di ambiguità. Naturalmente, Aysel non ha intenzione di farsi fare il lavaggio del cervello e interpreta il suo ruolo come quello di un'ambasciatrice delle buone tradizioni in opposizione agli stereotipi che vedono tutte le donne turche come delle oppresse. Essendo l'unica donna ad indossare il velo nel coro delle donne turche, deve e vuole difendere i propri valori e il suo stile di vita a fronte delle altre con idee più moderne. Il lavoro sul palco potrebbe essere considerato una condizione ideale: il luogo dove gli atteggiamenti opposti su tutte le questioni esistenziali, dalla politica al pensare e al sentire, compreso l'odio e l'amore, si incontrano e coesistono - questo in una situazione ideale, che rappresenta la meta, non il punto di partenza. Nessuno ne uscirà senza ferite, perché la catarsi non è una rosa senza spine.

Aysel is a devout Muslim, who for many years has lived the well-protected life of a homemaker and mother in the Swabian province. When she learns that the Stuttgart state theatre is looking for Turkish amateur actresses for a performance of Euripides'"Medea", she sees this as an opportunity to escape her monotonus day-to-day existence. What starts out as a change of scenery for Aysel increasingly challenges her view of the world. Family traditions, religion, the relationship between sexes are issues which she was able to evade successfully in her former life, but which now become increasingly dominant and confusing. Of course, Aysel has no intention of allowing herself to be brainwashed and sees her part as that of an ambassadress for good traditions and against monolithic stereotypes of the suppressed Turkish women, too. Being the only headscarf-wearing women in the chorus of the Turkish women, she must and will defend her values and lifestyle against others with more modern ideas. The work on the stage might be called a utopian situation: It's where extreme attitudes in all questions of existence, in the politics of thinking and feeling, including loving and hating, meet in order to coexist - in the ideal case, which is the goal, not the starting point. No one will emerge from this without injuries - catharsis is not a wellness without treatment.
Lingua: Tedesco. Turco.
Genere: Documentario.
VISIONABILE IN MEDIATECA SENZA PRENOTAZIONE