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LABATE, Gaetano
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Anassilao Tiranno di Reggio [risorsa elettronica] : la storia greco-romana / Gaetano Labate
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, 2004
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1. Storia.
2. Dittatura.
3. Armi.
4. Guerra.
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Abstract: Anassila o Anassilao- Figlio di Cratine, tiranno di Reggio (494-476 a. C.). Discendeva da famiglia emigrata dalla Messenia e domiciliata a Reggio da lunga pezza. Era pervenuto al potere rovesciando l'oligarchia dominante. Per la sua posizione stessa, Reggio era rivale di Zancle, la città dell'altra sponda dello Stretto, a capo della quale era in quel momento Scite, alleato d'Ippocrate, tiranno di Gela. Anassila aveva pertanto di fronte a sé un avversario che incuteva rispetto. Per di più, il territorio di Scite stava per essere ripopolato dall'afflusso di profughi di Samo e di altre città ioniche, ai quali gli Zanclei avevano preparata una sede sulla costa settentrionale dell'isola. Ma la situazione fu improvvisamente mutata, per il fatto che i Samî, invece di fondare una nuova città, si impadronirono di Zancle stessa, ed acquietarono Ippocrate, venuto a dare aiuto agli alleati, con una larga partecipazione alle spoglie. La condotta proditoria dei Samî fu dovuta, come tra i Greci dell'Italia meridionale si narrava, ai suggerimenti dati loro da Anassila. D'altro canto, i Samî non dominarono a lungo a Zancle. Anassila s'impadronì di questa città e la popolò con gente di diversa stirpe. Ci si parla anche di Cadmo di Cos che avrebbe strappata - se così si deve leggere nell'antico testo - la città ai Samî e l'avrebbe popolata appunto con elementi di razza diversa. C'è quanto basta per vedere che si tratta di uno stesso fatto e che Cadmo non fu che lo strumento di cui Anassila si valse al suo intento. Nel corso di questi avvenimenti il nome di Zancle fu sostituito con quello di Messene e poi Messana. Anassila pertanto raccolse sotto la sua signoria le due città, le quali espressero la loro unione politica anche nella coniazione, nella quale adottarono gli stessi tipi. Anassila acquistava il controlla della navigazione dello Stretto, ad assicurare il quale costrusse fortificazioni su qualche punto della costa ionica, come certamente su quella del Tirreno. Egli ebbe anche il lustro invidiato delle vittorie olimpiche, grazie alla valentia delle sue mule, ch'egli volle celebrata sulle monete e in un epinicio di Simonide. Quando Terillo, spodestato da Ierone d'Agrigento, si adoperò ad indurre i Cartaginesi a un intervento armato in Sicilia, Anassila diede i suoi figli in pegno della fedeltà del suocero. Ma dopo la disfatta d'Imera (480) dovette cercare di riappacificarsi con i Dinomenidi, e sembra ci sia riuscito senza gravi sacrifici. Negli ultimi due anni della sua vita prese le armi contro Locri, ma a favore di questa città intervenne Ierone di Siracusa, e Anassila fu obbligato a desistere dall'impresa. Morì nel 476. Lasciò figli che poi furono espulsi da Reggio. Ci parlano di Anassila Erodoto e Tucidide, il primo dei quali ci rappresenta la tradizione che correva tra i Greci dell'Italia meridionale, intorno al 440 a. C. Frammenti di un'altra tradizione, più ricca di particolari, ma meno pura, si hanno in Aristotele, Eraclide Pontico, Diodoro e Strabone. Una rielaborazione arbitraria di antiche notizie ci è data nell'opera di Pausania.
Anassila or Anassilao - Son of Cratine, tyrant of Reggio (494-476 BC). He descended from a family that had emigrated from Messenia and had lived in Reggio for a long time. He came to power by overthrowing the dominant oligarchy. Because of its position, Reggio was the rival of Zancles, the city on the other side of the Straits, at the head of which was Scythae, allied to Hippocrates, tyrant of Gela. Anassila therefore faced an opponent who commanded respect. Moreover, the territory of Scythians was about to be repopulated by an influx of refugees from Samos and other Ionian cities, for whom the Zancleans had prepared a settlement on the northern coast of the island. But the situation was suddenly changed, for the Sami, instead of founding a new city, took over Zancles itself, and appeased Hippocrates, who had come to help the allies, with a large share in the spoils. The prodigious conduct of the Sami was due, as was said among the Greeks of southern Italy, to the suggestions given to them by Anaxila. On the other hand, the Samites did not rule Zakynthos for long. Anaxila took over the city and populated it with people of different races. There is also mention of Cadmus of Cos who is said to have wrested the city from the Sami and populated it with elements of a different race. There is enough to see that this is the same fact and that Cadmus was only the instrument that Anaxila used for his purpose. In the course of these events the name of Zancles was replaced by that of Messene and then Messana. Anaxila therefore brought the two cities under his rule, and they expressed their political union also in the minting, in which they adopted the same types. Anassila acquired control of the navigation of the Straits, to ensure which he built fortifications at some points on the Ionian coast, as certainly on the Tyrrhenian. He also had the envied prestige of the Olympic victories, thanks to the valour of his mules, which he wanted celebrated on coins and in an epistle by Simonides. When Terillus, ousted by Hieron of Agrigento, endeavoured to induce the Carthaginians to take up armed action in Sicily, Anaxila gave his sons as a token of his father-in-law's loyalty. But after the defeat at Imera (480) he had to try to make peace with the Dinomenids, and seems to have succeeded without great sacrifice. In the last two years of his life he took up arms against Locri, but Hieron of Syracuse intervened in favour of this city, and Anaxila was obliged to desist from the enterprise. He died in 476. He left children who were later expelled from Reggio. Herodotus and Thucydides tell us about Anaxila, the first of whom represents the tradition that ran among the Greeks of southern Italy, around 440 B.C. Fragments of another tradition, richer in detail but less pure, are to be found in Aristotle, Heraclides Ponticus, Diodorus and Strabo. An arbitrary reworking of ancient information is given in the work of Pausanias.
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