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SALGADO, Juliano Ribeiro
Nauru, An Island Adrift [risorsa elettronica] = Nauru, une île à la dérive / regia Juliano Ribeiro Salgado ; sceneggiatura Juliano Ribeiro Salgado, Luc Folliet ; fotografia Juliano Ribeiro Salgado ; montaggio Paul Carlin, Nadine Verdier ; suono Fabien Luth, Olivier De Nesles ; musica Camille Delafon
FR : Nicolas Namur : Cercle Bleu : Marc De Bayser : Film Oblige : Unité Documentaire Arte France, 2009
1 file mkv ( 3.99 gb) (90 min.) : color., son.
Festival dei Popoli, 2009. - Sottotitoli in Inglese. - Lungometraggio. - Altri formati: mp4.
Folliet, Luc. Carlin, Paul. Verdier, Nadine. Luth, Fabien. De Nesles, Olivier. Delafon, Camille.
1. Geologia.
2. Fonti energetiche.
3. Ambiente.
4. Ecologia.
5. Economia.
6. Capitalismo.
7. Globalizzazione.
Abstract: Nauru è una piccola isola di ventuno chilometri quadrati, a 2.500 chilometri da Sydney. Un piccolo Paese che ha ottenuto l’indipendenza nel 1968, costituendosi come repubblica. Una minuscola repubblica, ma dalla ricchezza enorme che, nel 1975, era seconda solo all’Arabia Saudita in termini di reddito pro capite. Il tutto grazie ad una scoperta: nel suolo dell’isola esiste un rarissimo tipo di fosfato, puro quasi al cento per cento. La vendita del fosfato procura ricchezze enormi all’isola e ai suoi 9.000 abitanti, il cui tenore di vita è altissimo. Ma lo sfruttamento delle risorse ha un limite, i giacimenti si esauriscono e in breve tempo gli abitanti si impoveriscono oltre ogni misura. Il film racconta la storia incredibile di un paese in bancarotta i cui abitanti, ormai, vivono di espedienti, malati, circondati dalle rovine di un’isola un tempo lussureggiante. Tutto è abbandonato, nulla funziona, l’acqua potabile è scarsissima e gli abitanti, la maggior parte dei quali soffre di diabete, non fanno altro che ricordare i tempi in cui erano ricchissimi, aggirandosi come spettri tra le strade del Paese. "Nauru"è un film che lavora sull’attualità, raccontando la follia dello sfruttamento selvaggio, dello sviluppo economico senza limiti e senza controllo, della trasformazione degli uomini e delle culture. La macchina da presa segue i vari abitanti dell’isola come se fossero i sopravvissuti di una catastrofe nucleare, ancora scossi da ciò che è successo e in fondo incapaci di distogliere lo sguardo dal loro passato. "Salgado e Folliet sono stati i primi europei a visitare l’isola con una videocamera nel 2005. Hanno seguito da vicino i personaggi che erano, in un certo senso, un riflesso delle nostre domande e delle nostre preoccupazioni. Se trasponiamo questa situazione su una scala macroscopica, questo studio di un caso isolato offrirà un’interessante riflessione sul futuro del nostro pianeta e sul modo con cui gestiamo le nostre risorse". (N. Numur, M. de Bayser)

Nauru is a small island of 21 km2, situated some 2,500 kilometres from Sydney, which obtained independence in 1968 and became a republic. A tiny republic, but one with enormous riches, in 1975 second only to Saudi Arabia in terms of per-capital income. The reason was the discovery of an extremely rare and pure phosphate, which brought unimaginable wealth to the island and its 9,000 inhabitants, whose living standards were extremely high. But the phosphate could not be exploited indefinitely, the reserves dried up and the population quickly became impoverished. The film tells the incredible story of a bankrupt nation whose inhabitants get by as best they can, are ill, and surrounded by the desolation of a once unspoilt island. Everything is abandoned, nothing works, drinking water is extremely scarce and the inhabitants, most of whom suffer from diabetes, spend all their time harking back to when they were rich, wandering around the island’s streets like ghosts. "Nauru" is very topical in focus, describing the crazyness of the unchecked exploitation, of economic development carried out with no restrictions or control, and of the changes wrought on human beings and cultures. The camera follows the various inhabitants of the island as if they were the survivors of a nuclear catastrophe, still shaken by what has happened and basically unable to turn their gaze away from the past. "Salgado and Folliet were the first Europeans to visit the island with a camera in 2005. They closely followed the islanders who were, in a sense, a reflection of our concerns and worries. If we transpose this situation onto a macroscopic scale, this study of an isolated case offers us an interesting reflection on the future of our planet and the way we manage our resources". (N. Numur, M. de Bayser)
Lingua: Inglese.
Genere: Documentario.
VISIONABILE IN MEDIATECA SENZA PRENOTAZIONE