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RUJAILAH, Mohammed
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To Shoot An Elephant [risorsa elettronica] / regia Alberto Arce, Mohammed Rujailah ; soggetto Alberto Arce, M. Marti Freixas ; fotografia Alberto Arce, Mohammed Rujailah ; montaggio Alberto Arce, M. Marti Freixas ; suono Francesc Gosalves
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ES : Gazan Days, 2009
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1 file mkv (4.15 Gb) (104 min.) : color., son.
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Festival dei Popoli, 2009. - Sottotitoli in Inglese. - Lungometraggio. - Altri formati: mp4.
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Freixas, M. Marti. Gosalves, Francesc.
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1. Armi.
2. Giornalismo.
3. Diritti umani.
4. Geopolitica.
5. Sanità.
6. Guerra.
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Abstract: Il 27 dicembre 2008 l’esercito israeliano dà il via all’operazione «Piombo fuso, un’offensiva che ha il compito di colpire le infrastrutture militari di Hamas a Gaza. Per oltre tre settimane, l’enclave palestinese è circondata da tutti i lati e nei bombardamenti subisce pesanti perdite civili. Un reporter spagnolo, presente sul posto fino dall’inizio della guerra, documenta insieme a un collega palestinese l’escalation di morti e distruzioni, seguendo l’operato dei servizi di soccorso medico. Il film deve il suo titolo a un saggio di George Orwell ("Shooting an Elephant", 1936) che riflette sulla sua esperienza di poliziotto inglese in Birmania nel 1926. L’autore allora scriveva: “... Dopo ci furono discussioni senza fine sul fatto di avere sparato all’elefante. Il proprietario dell’animale era furioso, ma era solo un indiano e non poteva farci niente. Inoltre, legalmente io avevo fatto la cosa giusta perché un elefante impazzito deve essere ucciso, come un cane furioso, se il suo padrone non riesce a controllarlo.” I cineasti seguono lo stesso procedimento dello scrittore, mostrando gli effetti di ventun giorni di caccia all’elefante a Gaza City. Ventun giorni in cui le autoambulanze corrono «impazzite» fra le macerie e sotto il fuoco israeliano per salvare vite umane. Ventun giorni di riprese sporche, frementi, insonni. Necessarie. “Un regista è solo una faccia. Un film è invece un processo collettivo. Noi intendiamo questo film come «una mano che accende una luce in una stanza buia», uno scomodo inquisitore, una macchina da presa ribelle, una penna che mette a disagio quelli che stanno al potere. Volevamo compiere un dovere all’interno del conflitto più raccontato al mondo: essere dei testimoni militanti della punizione collettiva inflitta da Israele all’intera popolazione di Gaza. Ciò non sarà mai raccontato con sufficiente accuratezza. Per farlo si sarebbe dovuto viverlo.” (A. Arce, M. Rujailah) Premio al Miglior Documentario al 50° Festival dei Popoli.
On December 27, 2008 the Israeli army launched operation «Cast Lead», an attack on the Hamas’ military infrastructure in Gaza. For over three weeks the Palestinian enclave is surrounded on all sides and suffers heavy civilian casualties during the bombing. A Spanish reporter, present from the beginning of the war, and his Palestinian colleague document the escalation of fatalities and destruction while following a medical relief operation. The film’s title refers to an essay by George Orwell (Shooting an Elephant, 1936) about his experience as an English policeman in Burma in 1926. He writes: “…Afterwards, of course, there were endless discussions about the shooting of the elephant. The owner was furious, but he was only an Indian and could do nothing. Besides, I had done the right thing, for a mad elephant has to be killed, like a mad dog, if its owner fails to control it.” The filmmakers followed the same procedure as the writer, showing the effects of twenty-one days of hunting «the elephant» in Gaza City. Twenty-one days during which ambulances drove 'madly' through the chaos, under Israeli fire, to save human lives. Twenty-one days of rough and tumble, dangerous, insomniac - and necessary - filming. “A director is only a face. A film is a collective process. We understand this film as «a hand turning the lights on inside the dark room». an unpleasant interrogator, a rebel camera and a pencil making those in power feel uncomfortable. We wanted to fulfill a duty in the most narrated conflict on earth: to be an engaged witness-eye on the collective punishment that is being imposed by Israel to the whole population of Gaza. It will never be told with enough accuracy. As it has to be lived”. (A. Arce, M. Rujailah) Winner of the Best Documentary Award at the 50th Festival dei Popoli.
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Lingua: Arabo. Inglese. Italiano. |
Genere: Documentario.
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VISIONABILE IN MEDIATECA SENZA PRENOTAZIONE
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