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D'AGOSTINO, Felice
In amabile azzurro [risorsa elettronica] / regia Arturo Lavorato, Felice D'Agostino ; soggetto Arturo Lavorato ; sceneggiatura Arturo Lavorato, Felice D'Agostino ; fotografia Arturo Lavorato, Felice D'Agostino ; montaggio Arturo Lavorato, Felice D'Agostino ; suono Arturo Lavorato, Felice D'Agostino
IT : Etnovisioni Snc, 2009
1 file mkv (3.88 Gb) (97 min.) : color., son.
Festival dei Popoli, 2009. - Sottotitoli in italiano . - Lungometraggio. - Altri formati: mp4.
1. Criminalità.
2. Sociologia.
3. Storia.
4. Letteratura.
5. Legge.
6. Geografia.
Abstract: Il mito di Oreste, matricida perseguitato dalle Erinni, sviluppato drammaturgicamente dai tragici greci, mette in evidenza la necessità di un intervento divino per riportare l’equilibrio fra gli uomini, al contempo vittime e colpevoli dei propri atti. “Il popolo calabrese è come un Oreste a testa in giù”. La frase, scandita dalla voce di un uomo all’inizio del film, dice un po’ tutto della Calabria, realtà tragica e complessa tanto difficile da comprendere, tanto travisata dalla cronaca dell’informazione-spettacolo. Di qui il ricorso al mito. Gli archetipi illuminano la realtà quotidiana dei paesi, ci aiutano a codificarla, danno forma al caos di una terra in cui la modernità è arrivata come un cataclisma e la contemporaneità assume spesso i tratti di un’apocalisse. In quella che fu una parte della Magna Grecia, i due autori mostrano lo smarrimento della Calabria, terra bellissima e desolata, teatro di sogni e speranze tradite, di gente perduta in balia del destino. “Oreste è l’eroe del nuovo ordinamento sociale e giuridico, che definitivamente chiude il passato arcaico dove vigeva la legge del sangue, il codice della vendetta, il 'genos' come valore assoluto. Nasce la democrazia, nel sangue del matricidio che sancisce il nuovo potere, maschile, patriarcale, razionale, democratico e imperial-militarista. La ragione di stato vince sulle ragioni del sangue. Mettere sottosopra il mito dell’Orestea, tanto abusato dalla retorica progressista per fare apologia della democrazia borghese e della modernità capitalista, c’illumina sulla violenza che sta alla base di questo nuovo ordine, fondato ancora una volta sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, sulla supremazia dell’uomo sulla donna, sulle continue offese alla terra. La Calabria, colonia interna all’Italia, il terzo mondo dentro il primo, la miseria utile allo sviluppo, si pone allora come una realtà di scandalo, che illumina le contraddizioni del nostro ordine democratico e sfata i miti di questo falso universalismo borghese e progressista.” (F. D’Agostino, A. Lavorato)

The Myth of Orestes, a matricide persecuted by the Furies, developed dramatically by Greek tragedians, highlights the need for divine intervention to restore balance between men, who are both victims and perpetrators of their own acts. "The people of Calabria are like an upside down Orestes'. The phrase, articulated in a man's voice at the beginning of the film, says a little about Calabria, a tragic and complex reality that is so difficult to understand, so misrepresented by the news and entertainment industry. Hence the use of myth. Archetypes illuminate the daily reality of villages, help us to codify it, give shape to the chaos of a land where modernity has arrived like a cataclysm and contemporaneity often takes on the features of an apocalypse. In what was once a part of Magna Graecia, the two authors show the bewilderment of Calabria, a beautiful and desolate land, a theatre of betrayed dreams and hopes, of people lost at the mercy of fate. "Orestes is the hero of the new social and juridical order, which definitively closes the archaic past where the law of blood, the code of revenge, the 'genos' as an absolute value were in force. Democracy is born, in the blood of matricide which sanctions the new power, masculine, patriarchal, rational, democratic and imperial-militarist. The reason of state wins over the reasons of blood. Turning upside down the myth of the Oresteia, so much abused by progressive rhetoric to make an apology for bourgeois democracy and capitalist modernity, enlightens us on the violence that lies at the heart of this new order, founded once again on the exploitation of man over man, on the supremacy of man over woman, on the continuous insults to the earth. Calabria, a colony within Italy, the third world within the first, misery useful for development, is therefore a scandalous reality, which illuminates the contradictions of our democratic order and debunks the myths of this false bourgeois and progressive universalism". (F. D'Agostino, A. Lavorato)
Lingua: Italiano. Inglese.
Genere: Documentario.
VISIONABILE IN MEDIATECA SENZA PRENOTAZIONE