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LALOU, Serge
Et si [risorsa elettronica] / regia Serge Lalou ; sceneggiatura Serge Lalou ; fotografia Katell Dijan, Sabine Lancelin ; montaggio Catherine Gouze ; suono Claire-Anne Largeron ; musica Abed Azrié
FR : Zadig Productions : Les Films d'Ici, 2010
1 file mkv (3.50 gb) (100 min.) : color., son.
Festival dei Popoli, 2010. - Lungometraggio. - Altri formati: mp4.
Dijan, Katell. Lancelin, Sabine. Gouze, Catherine. Largeron, Claire-Anne. Azrié, Abed.
1. Autobiografie.
2. Diari e memorie.
3. Famiglia.
4. Arte.
5. Teatro.
6. Colonialismo.
7. Psicologia.
Abstract: "Non ci possiamo lamentare della vita. Essa non trattiene nessuno" si ripete incessantemente un uomo, ormai settantenne. La sua storia inizia una notte, quando abbandona la propria casa e decide di inventarsi una nuova esistenza. Da questo spunto di finzione nasce l’azione del film, che documenta il lavoro degli attori, impegnati in un’altalenante ambiguità fra essere umano e personaggio. Il loro tragitto prende forma a partire dalla periferia di Parigi, da una serie di incontri in cui, seduti intorno a un tavolo, essi provano le scene alla ricerca della chiave per entrare nei loro ruoli. Lo sviluppo produttivo del film in costruzione insieme alla memoria personale, che gli attori apportano alla struttura narrativa, spingono cast e troupe in Nord Africa. Qui la ricerca si trasformerà in un viaggio all’origine del mondo del protagonista: un villaggio algerino da dove incominciò la diaspora della famiglia. Con "Et si" Serge Lalou completa una trilogia della trasmissione e della perdita, centrata sulla storia della sua propria famiglia. Se, negli altri due film ("Au Commencement, il était une fois des juifs arabes" e "Les Carnets de Claire"), che erano dei puri documentari, un tale intento biografico prendeva la forma ora di una rievocazione storica ora di un ritratto intimo e commosso, qui la contaminazione con la finzione innesta un procedimento di rivelazione di una spiazzante sincerità. "Ponendomi nel luogo stesso in cui nasce la finzione, là dove persona e personaggio si compenetrano nel corso delle riprese, restando aperto all’imprevisto, anzi provocandolo, facendo in modo che il procedimento filmico prenda il sopravvento sulla storia, ho voluto fare un film aperto, un film attraversato dalla vecchiaia, dall’Algeria, dalla memoria, dalla morte, dalle relazioni amorose, senza mai farne dei temi o delle intenzioni. La forma del film ha seguito questo lento apprendimento della libertà" (S. Lalou).

"We can’t complain about life. She doesn’t keep anyone", a seventy-year-old man keeps on repeating to himself. His story begins one night, when he quits his home and decides to create a new existence for himself. From this fictional episode begins the film proper, that records the work of actors ambiguously swinging between human being and character. Their path begins from a Parisian banlieue, after a series of meetings where they rehearse, sitting around a table, looking for the right approach to get into their roles. The production development of the film in progress, along with the actors’ personal memories that add to the film’s narrative structure, drive cast and crew to North Africa. Here the quest will be transformed into a journey to the origin of the protagonist’s world: an Algerian village where his family’s Diaspora began. With "Et si" Serge Lalou has completed a trilogy about transmission and loss, pivoted on the story of his own family. In the earlier episodes ("Au Commencement, il était une fois des juifs arabes" and "Les Carnets de Claire"), that were pure documentaries, this biographical aspiration took the shape of historical reconstruction in the former film and of an intimate, moving portrait in the latter. Now, the contamination with fiction sets off a surprisingly sincere process of revelation. "I placed myself in the very spot where fiction is created, where the person and the persona are intertwined during shooting. I remained open to the unpredictable, I even provoked it, so that the film process overpower the story. I wanted to make an open film, a film impregnated by oldness, by Algeria, by memory, by death, by love affairs, without ever turning them into themes or intentions. The film form followed this slow apprenticeship of freedom" (S. Lalou).
Lingua: Francese.
Genere: Documentario.
VISIONABILE IN MEDIATECA SENZA PRENOTAZIONE