In occasione della Giornata della memoria il cinema La Compagnia propone 9 titoli on demand gratuito su Più Compagnia corrispondenti ad altrettanti percorsi per raccontare uno dei momenti più bui della storia.
Una selezione di film che alterna documentario e finzione, dove trovano spazio, oltre a un estratto del discorso di Mussolini a Trieste nell’anno della promulgazione delle leggi razziali, anche un’opera dichiaratamente di propaganda nazista, che mostra come il cinema venisse utilizzato come potente veicolo di odio nei confronti degli ebrei.
La memoria, ci dicono queste opere, non basta se non è affiancata dalla consapevolezza di voler agire nel presente per evitare che quella Storia, i cui semi ancora germogliano pericolosamente, si ripeta.
I film saranno introdotti dallo studioso di storia del cinema Flavio Tuliozi
Programma
Il discorso di Mussolini a Trieste 1938 (1938, Italia, 3’) – Istituto Luce
Recuperato presso un privato dall’Archivio Nazionale del Cinema della Resistenza di Torino e successivamente restaurato in collaborazione con il Luce, rappresenta la prima, e unica, testimonianza filmata in cui sentiamo Mussolini annunciare esplicitamente che per mantenere il “prestigio dell’impero” serve “una chiara, severa coscienza razziale che stabilisca non soltanto delle differenze, ma delle superiorità nettissime”.
Suss L’ebreo di Veit Harlan (1940, Germania – 98’ v.o. con sottotitoli in italiano)
Il film racconta la storia di un tranquillo paese tedesco nel quale un ebreo di nome Süss (“dolce”) cerca con trame e inganni di dominare i suoi concittadini germanici. La pellicola è stata definita “uno dei più celebri film di propaganda antisemita prodotti nella Germania nazista”.
Il figlio di Saul di László Nemes (Ungheria, 2015 – 107’ v.o. con sottotitoli in italiano) – Protagonista del film è Saul Ausländer (Géza Röhrig), membro dei Sonderkommando di Auschwitz, i gruppi di ebrei costretti dai nazisti ad assisterli nello sterminio degli altri prigionieri. Mentre lavora in uno dei forni crematori, Saul scopre il cadavere di un ragazzo in cui crede di riconoscere suo figlio. Tenterà allora l’impossibile: salvare le spoglie e trovare un rabbino per seppellirlo. Ma per farlo dovrà voltare le spalle ai propri compagni e ai loro piani di ribellione e di fuga.
La primavera di Christine di Mirjam Unger (2016, Austria – 100’ v.o. con sottotitoli in italiano)
Vienna 1945: la polveriera della Guerra e l’occupazione dell’Armata Rossa osservati dallo sguardo innocente di Christine, una bambina di nove anni. Christine non sa cosa significhi vivere in tempo di pace, così come i bambini europei di oggi non conoscono gli orrori della guerra. In una città bombardata, senza soldi, Christine e la sua famiglia si trasferiscono in una vecchia villa alla periferia di Vienna. Adesso hanno un tetto sulla testa, ma niente di più. Dopo la resa dell’esercito tedesco, i soldati russi hanno in mano la città e i viennesi sono in preda al terrore. Tutti, tranne Christine.
A German Life di Christian Krönes, Olaf S. Müller, Roland Schrotthofer, Florian Weigensamer (Documentario 2017, Austria – 107’ v.o. con sottotitoli in italiano) – disponibile dal 25 al 30 Gennaio
Brunhilde Pomsel, 105 anni, è l’unica persona ancora in vita ad essere stata molto vicina ad uno dei peggiori criminali della storia. È stata la segretaria e stenografa del Ministro della Propaganda nazista Joseph Goebbels e la sua vita rispecchia le maggiori rotture storiche del XX secolo. Oggi molte persone credono che i pericoli del fascismo siano stati superati: Brunhilde Pomsel chiarisce che non è assolutamente così.
You Only Die Twice di Yair Lev (Israele/Austria, 2018 – 92’ v.o. con sottotitoli in italiano)
Un regista israeliano si mette alla ricerca dell’uomo che, durante la seconda guerra mondiale, ha rubato l’identità di suo nonno, passando una vita a negare la propria. Un viaggio ricco di suspense alla scoperta di un uomo che visse con una famiglia legata alle SS e divenne presidente di una comunità ebraica per inganno, che porta lo spettatore a fare incontri estremamente intensi tra discendenti di ebrei e nazisti. Per concludersi con una straordinaria storia d’amore.
I bambini di Rue Saint-Maur 209 di Ruth Zylberman (Francia, 2018, 101’ v.o. con sottotitoli in italiano)
Ruth Zylberman ha scelto un edificio parigino di cui non sapeva nulla, il 209 di Rue Saint-Maur. Per diversi anni ha indagato con l’obiettivo di ritrovare i vecchi inquilini del palazzo, per poter ricostruire la storia di quella che era stata una piccola comunità ebrea durante l’occupazione nazista. Ha ritrovato alcuni degli ex abitanti del 209 nelle periferie di Parigi, a Melbourne, New York e Tel Aviv e ha filmato i loro racconti.
Quello che conta di Sofia Vettori (Italia, 2020, 20’)
Cortometraggio sul bombardamento di Firenzuola, un film che racconta la storia della famiglia della giovane regista ma che ben presto diventa una riflessione su quello che veramente conta nella vita, e una presa di coscienza sulla fortuna, che diamo per scontata, che abbiamo a vivere in un Paese in pace. Proiettato all’ultimo Festival Internazionale di Cinema e Donne.
Se questo è amore di Maya Sarfaty (2020, Israele/Austria – 86’ v.o. con sottotitoli in italiano) disponibile dall’1 al 3 Febbraio
Il film ricostruisce la tragica storia d’amore tra una prigioniera e il suo carceriere nazista. Nel fiore dei suoi anni, Helena Citron viene portata ad Auschwitz, dove trova un’inaspettata consolazione sotto la protezione di Franz Wunsch, un ufficiale delle SS di alto rango che si innamora di lei e della sua magnetica voce. Nonostante il rischio di essere scoperti e giustiziati, portano avanti una relazione proibita fino alla fine della guerra. Trent’anni dopo, Helena riceve una lettere della moglie di Wunsch, che le chiede di “restituire il favore”: testimoniare a nome di suo marito. Di fronte a questa decisione impossibile, Helena dovrà scegliere. Aiuterà l’uomo che ha distrutto così tante vite, salvando però la sue e quella dei suoi cari?