Viaggio nella storia dei film che hanno raccontato Dante

Incontro con Stefano Socci, docente in Storia del Cinema all’Accademia di Belle Arti di Firenze

Prosegue l’indagine di Mediateca Toscana nella narrazione cinematografica della vita e dell’opera di Dante Alighieri, #Dantealcinema, in occasione dei 700 anni dalla sua morte, con un’intervista ad un docente dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, Stefano Socci. Attivo da alcuni anni in Mediateca Toscana con le sue lezioni, Stefano Socci ha svolto fino ad oggi diversi percorsi di approfondimento, tra cui quelli sul Melodramma nelle pellicole di ieri e di oggi e su Shakespeare rappresentato sul grande schermo. Nel nuovo canale YouTube di Mediateca Toscana, il prof. Stefano Socci affronta stavolta un percorso alla conoscenza di come i film abbiano, nel corso del tempo, rappresentato il Sommo Poeta.

Dal cinema muto dei primi del ‘900 fino agli anni 2000, sono tante le pellicole “dantesche”

Nell’intervista, Stefano Socci parte dal film L’Inferno, di Bertolini e Padovan, del 1911, per raccontare come fin dal periodo del muto, il cinema abbia trovato nella Divina Commedia dantesca un riferimento privilegiato, sottolineando come alcuni studiosi abbiano addurittura individuato nel poema – con la sua divisione in canti e con il suo immaginario fantastico – una forma di “pre-cinema”. Dopo i film del muto ed esplicitamente ispirati alla Divina Commedia, dal Neorealismo in poi è rintracciabile in molti autori italiani un preciso riferimento all’Inferno, per i temi trattati, le simbologie, le atmosfere create. L’ultimo film dedicato al Sommo Poeta è Il mistero di Dante, firmato da Louis Nero nel 2014, dove sono molto chiari i riferimenti all’iconografia realizzata dalle incisioni di Gustave Doré.

Guarda l’intervista a Stefano Socci, a cura di Elisabetta Vagaggini

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