I.P.M. Meucci di Firenze
Alfabetizzazione al cinema
Lanterne Magiche ha iniziato il primo laboratorio audiovisivo all’interno dell’Istituto Penale per Minorenni Meurcci nel 2011, in collaborazione con il Progetto Giovani del Quartiere 1 del Comune di Firenze realizzando, nell’ambito dell’iniziativa Corto Fiorentino, una sezione speciale per la produzione di un cortometraggio realizzato dai ragazzi detenuti. Il filmato, dal titolo La Palla ha avuto un particolare riconoscimento: alla premiazione pubblica, tenutasi al cinema Odeon, i vincitori del concorso di Corto Fiorentino hanno donano la targa ai ragazzi dell’Istituto minorile.
L’attività di Lanterne Magiche è poi ripresa nel 2018, dopo la ristrutturazione dei locali dell’Istituto, con i laboratori condotti da una delle operatrici del programma regionale di educazione ai linguaggi del cinema e audiovisivo, Maria Luisa Carretto. Le attività svolte al Meucci alternano moduli di visione di film a tema, attività interdisciplinari con la scuola e con lo staff degli operatori e laboratori di produzione video.
Dentro le mura, nelle città
L’Istituto Minorile di Firenze, porta il nome del giudice fiorentino Gian Paolo Meucci. Si trova nel centro della città a pochi passi dalla stazione di Santa Maria Novella, in via degli Orti Oricellari 18, nei pressi del CPA (Centro Prima Accoglienza) e del Tribunale dei Minorenni. E’ dotato di due sezioni maschili. Situato all’interno del cinquecentesco complesso monumentale di San Martino alla Scala, dipendeva dall’Ospedale di Santa Maria della Scala di Siena ed era deputato all’accoglienza di infermi e bambini abbandonati. La chiesa aveva una “pila” dove venivano lasciati i bambini abbandonati. Il complesso ospedaliero venne poi trasferito agli Innocenti nel 1531. Divenne casa di correzione per minorenni nel 1873. L’istituto è stato recentemente sottoposto ad un importante restauro, ancora non terminato. L’interruzione dei lavori è un notevole inconveniente per la vita quotidiana dei giovani reclusi. In particolare lo è per l’aspetto rieducativo, dal momento che esso causa carenza di spazi per le attività e difficoltà nell’applicazione della riforma dell’ordinamento penale del 2018, che prevede misure di comunità volte alla rieducazione, con particolare attenzione per la formazione scolastica e il reinserimento sociale dei minori. La sua collocazione al centro della città offre potenzialmente buone opportunità per creare una rete importante con il territorio.