Ex Ospedale Psichiatrico Giudiziario
Alfabetizzazione al cinema
Dal 1998 hanno inizio i nostri laboratori audiovisivi all’Ospedale Psichiatrico Giudiziario (OPG) di Montelupo Fiorentino. Il primo corso, segue un percorso sperimentale e interdisciplinare sulla videoarte con la collaborazione della docente di arte Silvia Fossati e di Tomasella Calvisi per la vocalizzazione e il canto. I laboratori di produzione video proseguono con la realizzazione dei cortometraggi, L’avventura di Jacquot, nel 2001 e Doppia Sfida nel 2002, la cui regia viene curata da M.Luisa Carretto.
I laboratori artistici arricchiti dalle proiezioni di film e dagli eventi organizzati con la Direzione e lo staff degli educatori e degli operatori sono un modello positivo di continuità culturale, didattica e socioeducativa. Esempio di questo modello è la visita al parco di Cavriglia anticipata dal film Ivo il Tardivo e seguita dall’incontro con Sandro Benvenuti.
Altra attività di rilievo educativo e culturale si ha nel 2005 quando con la Direzione Didattica del Museo archeologico di Firenze e con il patrocinio del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, organizziamo degli incontri sugli etruschi. Le proiezioni e le lezioni si svolgono anche nelle Case Circondariali a Custodia Attenuata di Empoli e Firenze e si concludono portando i detenuti e i ricoverati a visitare i siti archeologici di Artimino, Fiesole e Volterra.
Dal 2014 la programmazione di film ha avuto la finalità di sostenere i programmi educativi, fino alla chiusura dell’OPG, avvenuta nel marzo 2017.
Dietro il muro, nella città
Circondato da un parco ad uso pubblico, l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario (OPG) di Montelupo Fiorentino, si trovava nella Villa Medicea dell’Amborgiana.
La struttura avrebbe dovuto essere chiusa entro il 31 marzo 2015, secondo quanto previsto dalla legge 81/2014 ma la chiusura effettiva è avvenuta nel 2017.
La Villa era stata costruita per volere di Ferdinando I de’ Medici, per passare poi a diversi proprietari che avevano portato negli anni a frequenti restauri, alternati a periodi di decadenza e incuria. Successivamente l’edificio fu riconvertito in carcere e nel 1888 divenne manicomio giudiziario. Durante il periodo fascista, con il Codice Rocco del 1930, venne modificata la tipologia di internati, affiancando ai malati psichiatrici gli individui accusati di rappresentare un pericolo per la società o perché contro il regime. Con la riforma penitenziaria del 1975, l’istituto prende la denominazione di OPG orientandosi verso una maggiore attenzione al trattamento e al reinserimento sociale.
Gli internati hanno realizzato, fino alla chiusura dell’OPG, il giornalino Spiragli.