La 17° edizione dello Schermo dell’arte diretto da Silvia Lucchesi si svolgerà a Firenze dal 13 al 17 novembre 2024. Il Festival di cinema e arte contemporanea, sostenuto da Fondazione CR Firenze e che rientra nel programma 50 giorni di cinema a Firenze, torna per offrire al pubblico una selezione della più recente produzione di film d’artista e di documentari sull’arte contemporanea che affrontano temi politici, sociali, ambientali, identitari, che sono da sempre al centro dell’interesse del Festival, attraverso finzione, documentario e uso delle nuove tecnologie.
“Le visioni degli artisti che Lo schermo dell’arte presenta sono assunzioni e richieste di responsabilità che arrivano a mettere in discussione le nostre certezze e il ruolo di noi spettatori. Libertà di creazione per gli artisti e di programmazione per gli operatori culturali assumono, oggi, ancor più importanza nell’inquietante contesto politico internazionale nel quale viviamo. Ciò che Lo schermo dell’arte fa, e sempre farà, nasce infatti dai nostri incontri, dalla condivisione di idee e progetti, dalla nostra accoglienza verso tutti e tutte. Questi sono i valori che sosteniamo e che fondano e danno senso al nostro lavoro”, afferma Silvia Lucchesi, direttrice del Festival.
Il Cinema La Compagnia di Firenze sarà come sempre il centro del Festival, non solo sede del suo intenso programma di proiezioni, tra cui anteprime mondiali, europee e italiane alla presenza degli autori e autrici, ma anche luogo di incontro con artisti, curatori e ospiti internazionali.
Come gli altri anni, anche questa edizione si espanderà online con lo streaming di una selezione dei film del programma (fino al 24 novembre 2024) sul nuovo canale permanente Lo schermo dell’arte su Mymovies ONE.
In Prima mondiale, la live performance Edge of Life (2024) dell’artista americano John Menick, commissionata dallo Schermo dell’arte, aprirà questa edizione del Festival: l’artista dialoga con un computer senziente sulla possibilità dell’immortalità digitale. In questa sorta di Test di Turing al contrario, il computer interroga l’artista per scopi che possono includere o meno la clonazione della sua coscienza. I due discutono di non morti, emulazione del cervello, vampiri e di un’isola immaginaria popolata da ologrammi. Più che una lecture, una seduta spiritica in prima persona nella quale l’autore si ritrova a incanalare le previsioni del computer nel proprio comportamento. Attraverso un testo narrato dallo stesso artista e un montaggio di immagini di science fiction, computer graphics, film della storia del cinema, ricerche biologiche e folkloriche, Edge of Life è una strana indagine su come il digitale trasforma i confini del vivente.
È dedicato all’artista e filmmaker americana Garrett Bradley, il Focus con cui Lo schermo dell’arte celebra ogni anno una figura che si è distinta nell’utilizzo innovativo e sperimentale del linguaggio cinematografico. Il lavoro di Bradley si caratterizza per la fusione di uno stile visivo estremamente personale con cui l’artista indaga conflitti umani e ingiustizie sociali. Il suo lungometraggio Time (2020), epica storia d’amore e dura accusa al sistema giudiziario americano, è stato selezionato in concorso in oltre 50 Festival, è stato nominato agli Oscar e ha vinto il Best Director Award for U.S. Documentary al Sundance Film Festival, facendo di Garrett la prima donna nera nella storia del Festival a vincere questo premio. Sue mostre personali si sono tenute tra gli altri al MoMA New Yok (2020) e al MoCA di Los Angeles (2022). Nel 2023, ha ottenuto l’Eye Art & Film Prize dell’Eye Filmmuseum di Amsterdam. Il suo libro Devotion (2024) è il primo di una serie di pubblicazioni sugli artisti realizzate da MIT Press e Lisson Gallery.
Garrett Bradley torna al festival con 5 opere realizzate tra il 2017 e il 2023, tra le quali una puntata della miniserie Netflix Naomi Osaka (2021) che documenta nel corso di due anni la vita della celebre tennista giapponese, vincitrice di 4 Grand Slams.
L’artista terrà inoltre un incontro aperto al pubblico del festival alla New York University Florence-Villa Sassetti, giovedì 14 novembre alle 15:00.
Lo schermo dell’arte rinnova la collaborazione con Gucci che, nell’ambito della rassegna di film e video d’artista ‘CONTROLUCE: STORIES OF BEAUTY’ a cura di Michele Bertolino, presenterà dal 11 novembre 2024 al 12 gennaio 2025, presso la sala Cinema della mostra Gucci Visions, il film Alone di Garrett Bradley, artista del Focus della 17°edizione del Festival.
Nell’ambito dell’edizione 2024 torna anche VISIO – European Programme on Artists’ Moving Images, a cura di Leonardo Bigazzi, dedicato ad artisti under 35 che utilizzano le immagini in movimento. La XIII edizione conferma il sostegno alla produzione di nuove opere di giovani artisti tramite il VISIO Production Fund, un fondo di produzione di 35.000 euro finanziato in partnership con Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci (Prato), Fondazione In Between Art Film (Roma) e FRAC Bretagne (Rennes). Grazie al sostegno di Human Company, azienda storica e punto di riferimento nell’hospitality openair in Italia, il VISIO Production Fund 2024 è stato incrementato di 5000 euro e per la prima volta sarà previsto un rimborso per le spese di viaggio degli artisti partecipanti.
Quest’anno sono state ricevute 153 candidature (+20%) provenienti da 53 paesi diversi (+18%). Tra i progetti presentati sono stati selezionati 8 partecipanti che saranno in residenza a Firenze durante il Festival: Sarah Brahim (Arabia Saudita 1992), Abdessamad El Montassir (Marocco 1989), Gala Hernández López (Spagna 1993), Peng Zuqiang (Cina 1992), Charmaine Poh (Singapore 1990), Young-jun Tak (Corea del Sud 1989), Philip Ullman (Svezia 1992), Leyla Yenirce (Germania/Kurdistan 1992). Tre di loro riceveranno il sostegno per la realizzazione di una nuova opera grazie al VISIO Production Fund 2024, opere che saranno prodotte e presentate allo Schermo dell’arte nel 2025.
Sono parte del programma del Festival le prime mondiali delle opere realizzate grazie al supporto del VISIO Production Fund 2023: Flowering and Fading di Andro Eradze (Georgia 1993), co-prodotto con Fondazione In Between Art Film e After Colossus di Timoteus Anggawan Kusno (Indonesia 1989) co-prodotto con Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci. In anteprima italiana, inoltre, Razeh-del (2024) dell’artista iraniana Maryam Tafakory, co-prodotta con Seven Gravity Collection attraverso il sostegno del Visio Production Fund 2022, selezionato nel concorso Pardi di domani del Festival di Locarno che, tra gli altri, è stato presentato al 68° BFI London Film Festival e al 62° New York Film Festival, opera collage che usa poesia, documentario e materiali d’archivio per raccontare il desiderio di due studentesse iraniane di girare nel 1998, sotto il regime teocratico, un film impossibile.
Evento speciale del festival sarà la presentazione di exergue – on documenta 14 (2024) del regista greco Dimitris Athiridis che per due anni ha seguito la preparazione di documenta 14 filmando le riunioni e i sopralluoghi del direttore artistico Adam Szymczyk e del suo team curatoriale. Con il titolo Learning From Athens, l’edizione del 2017 di quella che è considerata la più importante mostra d’arte contemporanea al mondo, si è tenuta per la prima volta, oltre che a Kassel, ad Atene. Le scelte curatoriali e politiche di Szymczyk hanno portato a un deficit finanziario seguito da uno scandalo mediatico che hanno oscurato i meriti artistici della mostra. Il film, dalla straordinaria durata di 14 ore, è un’esplorazione senza precedenti del dietro le quinte del mondo istituzionale dell’arte contemporanea. Composto da 14 capitoli di circa un’ora ciascuno, verrà presentato a Palazzo Strozzi, negli spazi della Strozzina, in collaborazione con Fondazione Palazzo Strozzi, durante tutto l’arco dei giorni del Festival. Dimitris Athiridis terrà una masterclass negli spazi della Strozzina venerdì 15 novembre alle 10:30.
Adam Szymczyk, che sarà ospite del Festival, terrà una conversazione con Salvatore Lacagnina, curatore e co-ideatore del programma Studio14 per Athens documenta 14 sabato 14 novembre, alle 15:00.
Al centro del programma sono i film d’artista, voci e forme nuove del panorama delle moving images internazionali. Tra questi, la prima mondiale di The Speech (2024) di Lina Lapelytė che nel 2019 ha ricevuto il Leone d’Oro alla Biennale di Venezia per il Padiglione della Lituania, film della performance con 100 bambini e bambine che si è tenuta a settembre 2024 nell’ambito del Festival d’Automne, alla Bourse de Commerce-Pinault Collection di Parigi, riflessione sul fallimento del linguaggio e sulla frattura vissuta dalle giovani generazioni sempre più urbanizzate, distanti dagli ambienti naturali. Inoltre, in anteprima alla presenza di autori e autrici, ‘Lolo & Sosaku’ The Western Archive (2024), personale rivisitazione del genere western tra fiction, documentario e cinema d’autore del poliedrico artista spagnolo Sergio Caballero, direttore del Sónar Advanced Music and Multimedia Art Festival; Among the Palms, the Bomb, or: Looking for Reflections in the Toxic Field of Plenty (2024) di Lukas Marxt e Vanja Smiljanic, girato nel Salton Sea, a sud della California, desolato luogo desertificato dove gli Stati Uniti hanno testato le bombe atomiche che distrussero Hiroshima e Nagasaki; To Exist Under Permanent Suspicion (2024) di Valentin Noujaïm nel quale La Défence, il distretto finanziario parigino diventa una prigione per la psiche della protagonista; The Invisible Worm (2024) dell’artista anglo-palestinese Rosalind Nashashibi sull’amicizia che può esistere tra due donne artiste, l’autrice e la scultrice danese Marie Lund; The Book of Flowers (2023) dell’artista polacca Agnieszka Polska nel quale composizioni visive di fiori vivono grazie all’uso dell’AI e dell’animazione.
Tra le altre proiezioni, tornerà allo Schermo dell’arte uno degli artisti italiani che, tra le nuove generazioni, si sono distinti maggiormente nel panorama internazionale per l’utilizzo sperimentale del video, Diego Marcon con il suo recente La Gola (2024), racconto epistolare tra due personaggi, Gianni e Rossana, bambole iperrealistiche animate digitalmente, che esplora in maniera innovativa la narrazione visiva del melodramma.
Lo schermo dell’arte presenterà inoltre una selezione di alcuni tra i più recenti documentari su protagonisti e su vicende poco conosciute dell’arte contemporanea.
Tra questi, la prima europea di Art of Diplomacy (2023) del regista brasiliano Zeca Brito, ricostruzione di un’affascinante vicenda di diplomazia culturale che in piena Seconda Guerra Mondiale coinvolse l’arte del modernismo brasiliano; Ernest Cole: Lost and Found (2024) di Raoul Peck, il racconto della vita del fotografo sudafricano Ernest Cole, primo artista a denunciare con coraggio gli orrori dell’apartheid; Arte Povera. Appunti per la Storia (2023) di Andrea Bettinetti, sulla forza dissacrante di un movimento e di un gruppo di giovani artisti che hanno inciso profondamente sul panorama dell’arte contemporanea non solo italiana.
Tra i documentari anche il nuovo restauro in 4 K eseguito dall’Istituto Internazionale Andrej Tarkovskij in collaborazione con Fixafilm e Polish National Film Archive di Tempo di viaggio (1983) di Andrej Tarkovskij e Tonino Guerra, il celebre documentario sul viaggio compiuto dal maestro del cinema russo con l’amico sceneggiatore Tonino Guerra alla ricerca delle location per il film Nostalghia.
Nel programma dei Festival Talks, si terrà infine la presentazione del libro Bill Viola: le tecnologie dell’intangibile di Valentina Valentini. L’autrice converserà con la storica dell’arte Alessandra Cigala (Accademia di Belle Arti di Firenze, venerdì 15 novembre alle ore 15:00).
Con il Premio del pubblico Under 30 per il miglior film della 17° edizione, Lo schermo dell’arte conferma l’attenzione verso la giovane generazione di spettatori che potranno avere accesso libero alle proiezioni offerto da GUCCI, main sponsor dello Schermo dell’arte, e partecipare attivamente al Festival votando il proprio film preferito attraverso l’App Lo schermo dell’arte.
La sigla de Lo schermo dell’arte 2024 è realizzata dall’artista Benedetta Fioravanti (Ascoli Piceno 1995).