Dieci anni fa ci lasciava il grande regista che nella sua lunga carriera ha saputo raccontare l’Italia meglio di tutti, con un’ironia amara: per oltre settant’anni, con quasi cinquanta pellicole.
“Un film ti rimane nel cuore per tante ragioni, perché ha avuto successo e quindi ti ha dato soddisfazione oppure perché è stata una bella lavorazione che ricordi volentieri e che vorresti rifare. Ne ho fatti tanti, 60, 65 ho perso il conto. I film non sono tutti belli, anzi a dirla tutta la maggioranza si poteva anche non fare. Non rivedo mai i miei film, soltanto qualche volta quando mi chiamano a presentarli nelle rassegne. Ci vado ma non ho voglia di rivedere i miei film e allora dopo aver parlato con il pubblico me la squaglio“(Mario Monicelli)
Difficile scegliere quale menzionare tra i titoli di Mario Monicelli: tra i suoi più amati, il primo atto della commedia all’italiana I soliti ignoti, vincitore di due Nastri d’Argento e una candidatura all’Oscar per il Miglior film straniero.
Il cult L’armata Brancaleone ; La grande guerra accolto a furor di popolo a Venezia, tanto da ottenere il Leone d’oro; Amici miei: capitolo primo“, uno dei film più popolari nella storia del cinema italiano e a tutt’oggi amatissimo dal pubblico.
Il documentario sul suo quartiere Monti come ultimo film.
La lunga lista dei suoi film e la bibliografia a lui dedicata è disponibile per la visione presso i locali della nostra Mediateca, non appena sarà possibile di nuovo l’accesso del pubblico ed è facilmente consultabile tramite il nostro catalogo.
Disponibile per la consultazione anche il numero a lui dedicato di Bianco e Nero , la Rivista quadrimestrale del Centro Sperimentale di Cinematografia, Centro Fondazione Sperimentale di Cinematografia, Edita da Sabinae.
