Interventi a sostegno del settore cinema arrivano dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo: lo scorso 5 giugno, il ministro Dario Franceschini, ha firmato due decreti del valore complessivo di 120 milioni di euro per sostenere l’intera filiera cinematografica e audiovisiva italiana.
I provvedimenti – come resto noto sul sito del Ministero – potenziano il Fondo Cinema e rafforzano il sostegno pubblico a favore delle sale cinematografiche, e rappresentano un ulteriore utilizzo del “Fondo emergenza cinema e spettacolo” istituito con il Dl Cura Italia con una dotazione di 130 milioni di euro e elevato dal Dl Rilancio a 245 milioni di euro.
“Gli effetti dell’emergenza sanitaria – ha dichiarato Dario Franceschini – hanno avuto ricadute significative su tutti i settori della cultura, a partire dall’industria cinematografica dove la prolungata chiusura delle sale e l’interruzione delle produzioni e dei set sta avendo effetti ancora profondi. L’intera filiera ha bisogno di ripartire e di nuovi investimenti. Questi due decreti, che seguono i diversi provvedimenti già messi in campo dal governo per tutelare lavoratori e imprese, sono un importante intervento per aiutare la ripresa”.
I 120 milioni di euro per il cinema e l’audiovisivo sono ripartiti in due decreti. Il primo, del valore di 100 milioni di euro, rafforza il “Fondo per il cinema e l’audiovisivo” previsto dalla legge Cinema del 2016 per finanziare gli investimenti delle imprese cinematografiche e audiovisive, dalla produzione alla distribuzione.
Il secondo decreto, del valore di 20 milioni di euro, potenzia le misure a sostegno delle sale cinematografiche previste per il 2020. In particolare, viene assegnato un contributo a fondo perduto di 10.000 euro a ciascuna sala cinematografica che ne farà richiesta, a cui si sommerà un ulteriore contributo calcolato in misura proporzionale ai mancati incassi.
A questi 20 milioni di euro, si auspica che a breve se ne possano aggiungere altri 20 milioni, provenienti dal DL rilancio, non appena sarà approvato in parlamento.